La Confessione, nuova stagione in prima serata con Peter Gomez: Tullio Solenghi tra gli ospiti stasera 8 febbraio

Anno nuovo, nuova stagione. Peter Gomez è ripartito con il suo programma storico di interviste faccia a faccia, La Confessione sbarcato lo scorso anno in prima serata e per di più di sabato. Questa sera, 8 febbraio 2025 va in onda la quinta puntata del 2025 della trasmissione condotta e ideata dal giornalista, che mantiene … Leggi tutto

Gino Cecchettin da Fazio, video: “Nessun odio o rabbia verso Filippo. Obiettivo: l’educazione affettiva nelle scuole”

“C’eravamo lasciati l’ultima volta con un’idea di progetto e noi ci abbiamo lavorato in modo assiduo, e abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin e la presenteremo a Montecitorio il 18 novembre, saremo ospiti del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè nella Sala della Regina e lì presenteremo i nostri progetti”. Così Gino Cecchettin ospite di Fabio Fazio a … Leggi tutto

Il Paradiso delle Signore, Benedicta Boccoli: “Sul set sembro mia nonna. Ho avuto due tumori, giusto parlarne”

Direttamente da Il Paradiso delle Signore, Benedicta Boccoli, interprete di Wanda, condivide emozioni e riflessioni sulla sua nuova avventura televisiva in una lunga intervista per Libero Magazine. Entusiasta del ritorno sul set, la Boccoli descrive la magia di trasformarsi in un personaggio così distante da sé stessa e l’imponenza della produzione dietro lo show. L’intervista … Leggi tutto

INTERVISTA – Stefano De Martino è il volto di Rai 2: “Non avrei mai immaginato di diventare conduttore”

Stefano De Martino è ormai diventato per la Rai un volto riconoscibile, con una continua crescita di spazio è responsabilità. Sui palinsesti, oltre che per i tradizionali appuntamenti di Bar Stella e Made In Sud, spicca anche uno Stefano De Martino Show, è stato proprio lo stesso showman a chiarire nella nostra intervista in esclusiva … Leggi tutto

Alessandro Gassman star della fiction Rai, da Un Professore a I Bastardi: “Mi aspettano stagioni sorprendenti”

Il red carpet dei palinsesti Rai a Napoli è l’occasione, tra le altre cose, anche di dialogare da vicino con alcuni dei volti delle fiction più amate del servizio pubblico ed uno di questi è sicuramente Alessandro Gassman. Il popolare attore sarà infatti sul piccolo schermo nei prossimi mesi con I Bastardi di Pizzofalcone 4 … Leggi tutto

Vittorio Vaccaro, intervista: “Torno su Food Network e sogno Sanremo”

Un approccio alla cucina amorevole come quello di un buon papà, e solare come la sua terra d’origine, la Sicilia. E’ questo il mood che propone Vittorio Vaccaro, attore, musicista, conduttore, asso dei fornelli e volto noto di Food Network, dove i telespettatori lo ritroveranno dal 9 luglio ogni domenica pomeriggio con la nuova stagione di “A Casa Cucina Papà”, un format molto apprezzato che ci regalerà anche qualche gustosa novità che ci facciamo anticipare direttamente dal ‘padrone di casa’.

Vittorio Vaccaro, pronto a ripartire con “A Casa Cucina Papà” su Food Network, quali novità possiamo aspettarci? Cosa puoi anticiparci?

“Innanzitutto possiamo dire che quest’ anno ‘A Casa Cucina Papà’ avrà un piglio un po’ diverso, più curioso. Con gli autori abbiamo infatti scelto di andare più a fondo nel raccontare le ricette che proponiamo, addentrandoci un po’ di più, per esempio, nella storia di alcuni piatti, portando il pubblico alla scoperta delle loro origini. Lo facciamo ovviamente sempre a modo nostro: simpatico, ironico, con quella leggerezza che mi contraddistingue e che mi piace tenere come mood principale della trasmissione. Poi c’è un’altra piccola novità che spero farà piacere agli spettatori: in alcune puntate passeranno anche le mie figlie, la mia Giulia, e quelle della mia compagna (Luna Berlusconi ndr), Luce e Rebecca.”

Per dare un senso ancora più concreto al titolo della trasmissione che recita “A Casa Cucina papà”?

“Sì, d’altronde quel titolo è ispirato a quello che succede davvero a casa nostra regolarmente. Anche la cucina in cui giriamo è la nostra. Io sto lì a preparare e loro arrivano, entrano, escono, mi chiedono di aiutarle con i compiti e quindi ho pensato, perché non raccontare ancora meglio anche questo? Quindi in trasmissione, quando passeranno in cucina chiederò a loro di aiutarmi”.

E le ragazze sono state contente di questa nuova esperienza?

“Si, è stata una cosa divertente e molto tenera: erano emozionatissime, ma si sono rivelate bravissime. Naturali, a loro agio, veloci”.

Ma cucina veramente solo papà a casa?

“Praticamente sì, ma c’è da dire che io sono sempre molto contento di farlo. Per me è il modo migliore di prendermi cura delle persone a cui voglio bene. Cucinare per le persone è un atto d’amore. Mangiare e cucinare bene: con prodotti buoni, semplicità e con tanta attenzione è donare e donarsi, l’ho imparato da mia madre che mi faceva sempre trovare quello che mi piaceva quando tornavo da scuola. E ancora oggi quando torno a casa mi fa trovare i miei piatti preferiti!

E quali sono?

“Uno è la pasta incaciata, una ricetta straordinaria che mangio solo cucinata da mia madre e non mi azzardo a rifare. L’atro piatto che mi prepara sempre perché sa che lo amo, l’ ho invece riproposto anche in trasmissione: buonissime polpette di uovo, una specie di frittatine, che poi si passano al pomodoro e si insaporiscono con il basilico. Due piatti semplici ma eccezionali”.

Ma una persona come te che ama cucinare e ha sempre pronti tanti consigli e tante idee, quando non ha voglia di mettersi ai fornelli come si arrangia?

“Sincero: la prima opzione è il delivery, pizza o sushi che a casa mia piacciono a tutti. La seconda alternativa è prendere tutta la famiglia e andare a mangiare fuori. Però prima di tutto questo, consiglio sempre di guardare bene cosa si ha in frigo e in dispensa perché spesso, anche quando si crede di non avere nulla in casa si trova qualcosa da utilizzare o riutilizzare per fare un buon piatto anche quando non ci va di metterci a cucinare per ore. Ne parlavo proprio qualche giorno fa con lo chef stellato Morelli, bisogna sempre provare a mettere insieme in modo creativo quello che ti è rimasto: un pezzo di formaggio, un bicchiere di vino e hai fatto un’ottima cena con poco. Anche un’insalata con un po’ di fantasia può diventare un piatto gustoso anche se velocissimo da preparare. E poi, quando si è a corto di idee bisogna sempre ricordarsi che ci sono tante persone come me, pronti a dare qualche consiglio furbo sui social network dove potete sempre trovare tanti piatti veloci semplici e buoni”.

Una definizione del tuo concetto di cucina? Quali sono gli elementi che la contraddistinguono?

“Il primo elemento della mia idea di cucina direi che è la semplicità. Poi la stagionalità ,che è una cosa che fa bene all’ambiente ma è anche importante per il sapore, perché un pomodoro che troviamo a giugno ha un gusto ben diverso da un pomodoro che mangiamo a gennaio. E poi per me è importante anche la bellezza del piatto, occuparmi dei dettagli dell’impiattamento mi diverte, è un atto di amore in più, ma anche un atto che serve un po’ alla vanità di chi prepara. Sentirsi dire, oltre ‘che buono’ anche ‘che bello questo piatto!’ è una gran soddisfazione!”

Tu vieni dal mondo dello spettacolo e ora ti occupi di cucina, ma c’è un elemento in comune che lega questi due mondi?

“Per me l’elemento comune è la passione, che è la mia benzina. Se io non ho passione per una cosa non la faccio, non riesco a ‘sentirla’e quindi a farla bene. Però serve sempre anche l’umiltà. Ti faccio un esempio, l’anno del Covid è stato per noi artisti devastante, un amico mi ha segnalato che si aprivano le graduatorie per insegnare nelle scuole musica. Io, molto riluttante, sono entrato ad insegnare ad una scuola, ma mi sono subito reso conto che non era il mio mondo. Sono tornato a casa felice per avere uno stipendio per quei mesi e sono stato orgoglioso di averlo fatto, anche per aver dato un esempio di vita reale a mia figlia. Poi, avrei potuto continuare, ma quando si sono aperte altre strade ho deciso di lasciare l’insegnamento perché non sentivo la passione per quel lavoro: sentivo che non era una cosa giusta per me e quindi nemmeno per gli studenti. Questo per dire che in tutto quello che faccio, in tutti i campi, l’umiltà e la passione sono i due concetti che segnano il mio percorso”.

Che diresti se tua figlia o una delle figlie della tua compagna decidesse di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo?

“Io direi loro di fare sempre quello che si sentono. E poi, sempre di studiare, approfondire, mettersi alla prova. Io sono un attore perché mi sono diplomato all’Accademia, sono un musicista perché ho studiato al Conservatorio, ora che mi occupo di cucina vado a studiare con grandi chef che ammiro. Io devo andare in fondo alle cose e questo consiglierei sempre a mia figlia, qualsiasi scelta decida di fare per il suo futuro”.

Tra un Oscar, un Grammy e una stella Michelin quale di questi sogni vorresti realizzare?

Direi l’Oscar, perché la recitazione è la mia più grande passione e il sogno c’è sempre. Però la verità cè he piuttosto mi immagino a presentare il Festival di Sanremo. La conduzione mi ha sempre incuriosito, entusiasmato, e da bambino mi ricordo che ero incantato a guardare Pippo Baudo che presentava su quel palco. Quindi sì, più che un Oscar mi immagino realizzare prima o poi questo sogno di guidare Sanremo sul palco dell’Ariston, chissà.

Programmi per questa estate?

Ora siamo appena arrivati in Sardegna per staccare qualche giorno, poi tornato a casa andrò a ‘studiare’ da uno chef di sushi bravissimo. Ho qualche data in programma con il mio quintetto musicale, uno dei concerti sarà anche al Castello Sforzesco di Milano il 12 agosto. E poi ovviamente la domenica pomeriggio vi aspetto tutti su Food Network con A Casa Cucina Papà”.

 

Intervista a Luca Pappagallo: “La mia cucina? Inclusiva e a zero ansia”

‘Cuciniere curioso’, pioniere della cucina sul web con il suo Cookaround (a.d. 1999), seguitissimo dispensatore di bontà con Casa Pappagallo, volto di Food Network, Luca Pappagallo ha conquistato il suo pubblico con un approccio rilassato e sorridente al mondo del cibo e alle sue meraviglie. Lo raggiungiamo per una chiacchierata a poche ore dalla sua prima diretta televisiva. Domenica 25 giugno dalle 15 su Food Network canale 33 e in live streaming su discovery+ e foodnetwork.it è in programma infatti “In Cucina con Luca Pappagallo Live, l’appuntamento speciale che lo vedrà impegnato nella preparazione di un menù a tema Un’estate al mare. Ricette che esaltano i sapori della più bella delle stagioni: un antipasto fresco a base di gazpacho; pasta alla saracena con ricotta, prezzemolo, pomodori e menta e una gustosa seconda portata con calamari ripieni di olive, capperi, pomodorini e sapori a volontà. Un tripudio di gusto a base di ingredienti semplici e idee originali, da assaporare e condividere con amici e parenti nei giorni estivi, e non solo.

Luca Pappagallo, alla vigilia di una nuova esperienza, la prima diretta su Food Network, come si sta preparando?

Sto cercando semplicemente di rilassarmi prima di questa esperienza nuova, che sono certo sarà bellissima. Saprò di stare cucinando per tutte quelle persone che mi stanno seguendo in quel momento e sarà una bella emozione.

L’appuntamento di domenica 25 giugno sarà anche un modo per celebrare l’estate?

Sì, per noi è un modo per festeggiare la bella stagione che inizia. Per farlo nel migliore dei modi ho pensato a un menù con i piatti che vorrei sempre trovare su una tavola nei mesi caldi. Sono buoni, ma anche profumati, colorati e sfruttano il meglio degli ingredienti di stagione, che sono veramente incredibili.

Un volto ormai noto del panorama del food mediatico, proviamo a conoscerlo meglio. Come si è avvicinato Luca Pappagallo alla cucina?

Mi piacerebbe avere dei racconti epici da sfoggiare, ma in realtà la mia passione per la cucina è iniziata in modo banale: ero un bambino che stava in cucina a fare i compiti o a disegnare mentre la mamma, la nonna e la zia cucinavano e parlavano di cibo. E credo che queste cose mi siano entrate piano piano sotto pelle. Mi sono messo anche abbastanza precocemente ai fornelli: ero ancora un bambino, e inizialmente mi piaceva fare soprattutto i dolci, ma anche altro. Mi divertivo ho capito che era una cosa che mi piaceva tanto fare quando mi sono reso conto che, intervenendo su un piatto con un aroma, una spezia, un mio intervento che faceva la differenza, ho iniziato ad avere soddisfazione da quell’attività che mi ha preso sempre di più, fino a diventare un lavoro.

Sei stato un vero pioniere della cucina sul web, come è avvenuto il salto?

Avevo in casa i quaderni di ricette di mia madre e di mia nonna, era il 1999, internet era agli albori e ho pensato di mettere in rete questi quadernini, all’inizio come archivio personale. Poi ho scoperto che ‘lì fuori’ c’erano tante persone che volevano condividere le loro ricette e così è iniziato tutto.

Poi è arrivata anche la televisione, nell’approcciarti a questa ulteriore esperienza hai cambiato qualcosa?

Me la sono fatta questa domanda quando è arrivata la proposta televisiva. Con tutta la mia squadra ci siamo chiesti se era il caso di cambiare qualcosa rispetto al format che andava sul web, e alla fine abbiamo deciso di no. Volevamo mantenere il messaggio di base che ci contraddistingue, una cucina all’insegna della tranquillità e zero ansia.

In effetti, da quando è esploso il food come fenomeno mediatico, si è diffusa anche in un contesto come la cucina una certa competitività e quindi ansia da prestazione, tu lo percepisci? E come ti poni rispetto a questo andazzo?

“Si, assolutamente. Io penso anche in questo di essere piuttosto atipico: non vado dietro ai trend, non violento gli ingredienti come vedo fare. Penso che tutti abbiamo una vita molto complicata, con poco tempo, che non basta mai per fare tutto quello che dovremmo in una giornata. La domanda più ricorrente che mi fanno le persone che mi scrivono è: “Cosa posso cucinare stasera?” . E io penso a come dare una risposta. Cerco di dare suggerimenti per fare qualcosa di buono e che possa venire bene anche se chi lo fa non è un asso dei fornelli. Poi certo, insieme a questo posso proporre piatti più elaborati, magari per occasioni speciali, o quando ti vuoi togliere uno sfizio”.

Tieni quindi presenti più che altro le esigenze reali di chi ti segue?

Si, questo è l’atteggiamento che mi viene naturale e quindi che uso anche nel momento in cui sono in video. Il mio messaggio al pubblico è: ‘Guardate, la cucina non è poi così complicata come vi vogliono fare credere!’ Io non mi metterò mai sul pulpito con l’atteggiamento del Marchese del Grillo di “Io so’ io…”. La mia cucina è e vuole essere estremamente inclusiva. Spero che seguendomi tutti capiscano che si possono avvicinare ai fornelli: dall’universitario fuori sede alla persona indaffarata che ha bisogno di soluzioni veloci, a chi vuole coltivare un hobby. La mia è una cucina per tutti e questo trasmette tranquillità. E’ il modo che piace a me, e a quanto mi scrivono e mi dicono, è anche ciò che arriva a chi guarda”.

In uno stile di cucina schietta e ‘inclusiva’ come la tua, qual è il punto di equilibrio tra tradizione e quel pizzico necessario di creatività e innovazione?

Qualche tempo fa ero a Cagliari per la presentazione del mio libro, e una persona che mi segue e conosce la mia passione per i ricettari antichi mi ha chiesto se, in tutti questi libri che consulto, io avessi mai trovato la ricetta della pasta che viene saltata in padella al momento di condirla, come si fa comunemente ora. C’ho pensato un po’ e mi sono reso conto che la risposta era: no. Questo perché prima c’era più tempo per cucinare, quindi non c’era bisogno di ‘saltare’ e ‘mantecare’. Il punto di equilibrio per me è partire da quello che c’era prima, però attualizzandolo e cercando di renderlo adatto ai nostri tempi. Quindi assolutamente va bene avere ben presente la tradizione, ma senza essere chiusi, perché c’è tanto da scoprire, anche dagli stimoli che ci vengono da lontano. Siamo ormai una società allargata, anche per il cibo. Qui in Italia credo ormai sia più conosciuto il curry che tante ricette regionali tradizionali. Il fatto di aprirci al mondo è una cosa bellissima, però non dimenticandoci quello che è il nostro patrimonio”.

In quanto ‘cuciniere curioso’ ti dedichi anche a ricerche, tra passato, presente e futuro della cucina?

“Sì, certo. Sono appassionato di ricette antiche, e anche di cucine del mondo. Ad esempio in questo momento sto lavorando su dolci della tradizione che si usavano per le feste o per le occasioni speciali in Italia, ma che stanno andando ormai perdendosi. Cibi semplici ma deliziosi e oggi poco valutati, come i fichi secchi con la mandorla. Oggi un tipo di dolce del genere ha un’immagine di cibo ‘polveroso’ nel senso di ‘sorpassato’, ed è un peccato perché questo tipo di ricette rappresentano non solo la nostra cucina ma la nostra cultura in senso più ampio”.

Si può chiedere a un ‘cuciniere curioso’ il suo piatto preferito o non è il caso di sbilanciarsi?

Ma come no, mi sbilancio sì! Gli spaghetti al pomodoro, sia con un buon pelato con cui fare un sughettino veloce aglio e origano, sia, quando arriva l’estate, con il pomodoro fresco. Ma che vuoi di più?!”

E’ il piatto più iconico della nostra cucina forse?

Secondo me sì. Non a caso, entrambe le copertine dei miei libri richiamano questa straordinaria ricetta. Non dobbiamo ricercare sempre cose arzigogolate e complesse, la nostra cultura culinaria è fatta di semplicità, di accostamento di pochi ottimi ingredienti, che creano però dei capolavori del gusto che tutto il mondo ci invidia e di cui noi dovremmo essere sempre orgogliosi.

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