Iniziano tempi durissimi per i dipendenti della Disney. La casa di Topolino ha fatto partire un drastico piano di tagli al personale volto a dare ossigeno ai conti della Major, finiti in rosso a causa degli effetti della pandemia e della concorrenza sempre più pressante dei servizi di streaming on-demand. In totale il colosso americano prevede di licenziare 7000 dipendenti. La prima tranche di tagli avverrà entro la fine di questa settimana, come ha annunciato l’amministratore delegato del gruppo, Bob Iger, in una nota inviata ieri ai dipendenti.
I licenziamenti fanno parte di uno sforzo più ampio progettato per ridurre la spesa aziendale e aumentare il flusso di cassa. La Disney ha dichiarato il mese scorso che prevede di risparmiare circa 5,5 miliardi di dollari, compresi miliardi di spesa per i contenuti. I tagli in arrivo saranno trasversali alle attività dell’azienda. Interesseranno infatti Disney General Entertainment e Disney Media and Entertainment Distribution, ma anche posizioni aziendali e il personale occupato nei parchi a tema e nei resort, oltre alle attività legate ai prodotti di consumo. Non si salverà nemmeno la divisione “Metaverse”, che sarà cancellata dal suddetto piano di ristrutturazione aziendale, con il licenziamento dei suoi circa 50 dipendenti.
La Disney sta seguendo l’esempio della Warner Bros. Discovery e di altre società di media legacy che stanno progressivamente tagliando posti di lavoro e spese per fronteggiare la crisi economica. Secondo le stime del colosso americano, le sue attività di streaming – che comprendono Disney+, Hulu ed ESPN+ – cesseranno di essere in perdita nel 2024. “La difficile realtà di molti colleghi e amici che lasceranno Disney non è qualcosa che prendiamo alla leggera”, ha scritto Iger nella lettera inviata ai lavoratori. “Per i dipendenti che non saranno interessati dai tagli, voglio ricordare che ci saranno senza dubbio sfide future mentre continueremo a costruire la struttura e le capacità che ci consentiranno di avere successo andando avanti”, ha aggiunto l’ad.
