Lutto nel mondo del giornalismo. A 84 anni si è spento Gianni Minà popolare giornalista di tv e carta stampata. L’uomo delle interviste impossibili si è arreso ad una malattia cardiaca, così recita un post diffuso sulle sue pagine social ufficiali con tanto di ringraziamento al medico che lo aveva in cura.
Gianni Minà è morto: l’annuncio social
Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari.
Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità.
Chi era Gianni Minà
Gianni Minà è nato a Torino il 17 maggio 1938, iniziò la sua carriera giornalistica nei giornali sportivi e a 21 anni iniziò a scrivere per Tuttosport, di cui è stato direttore dal 1996 al 1998. Il suo esordio in Rai è stato nel 1960, quando ha iniziato a fare il collaboratore dei servizi sportivi per le Olimpiadi di Roma. Cinque anni dopo aveva esordito nel mitico programma sportivo Sprint diretto da Maurizio Barendson.
Nella sua lunghissima carriera ha collaborato con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, ha seguito otto mondiali di calcio e sette Olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell’epoca di Muhammad Ali. Ha realizzato reportage e intervistando grandissimi personaggi che hanno fatto la storia, dalla politica allo sport, Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Rigoberta Menchú, Silvia Baraldini, il subcomandante Marcos, Diego Armando Maradona. Iconica, tra le tante, resta la foto che lo ritrae gioioso a cena a Roma con Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel García Marquez. Nel 2020 la sua ultima fatica, con il libro autobiografico “Storia di un boxeur latino”, edito da Minimun fax.