Nuovo scontro tra Maurizio Gasparri e Sigfrido Ranucci con il suo Report che torna domenica prossima in prima serata su Rai 3 prendendo il posto di PrediDiretta in una staffetta ideale tra programmi di denuncia e inchiesta. A darne notizia è stato lo stesso Ranucci in un post sui social con tanto di dichiarazione del senatore di Forza Italia che non è alla prima richiesta di blocco della trasmissione che fu in passato di Milena Gabanelli.
Gasparri ancora contro Report: la denuncia di Ranucci
“Gasparri chiede di bloccare la trasmissione Report, in onda domenica alle 20.30 su Rai3. Ci mancava solo questo” ha scritto Sigfrido Ranucci sui social del programma in procinto di tornare in questo fine settimane nel suo appuntamento domenicale sulla terza rete RAI.
Queste le parole rilasciate dal presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della Vigilanza Rai e riportate da askanews: “Corsini ha usato parole sbagliate delle quali certamente si scuserà. Non ne ho alcun dubbio. Ma il vero atto illegale è utilizzare una trasmissione Rai per fare propaganda elettorale, durante il silenzio elettorale, domenica. Lì i vertici Rai intervengano perché altrimenti saranno colpevoli anche loro insieme al conduttore della trasmissione ed a tutti i responsabili che violeranno le leggi durante una fase elettorale. Corsini si scuserà certamente. Ma la illegalità è un’altra e siamo già qui pronti a denunciare tutti. Non solo il noto promotore di questi atti di illegalità comunicativo, ma anche tutti quelli che li tollerano o autorizzano”.
I precedenti tra Gasparri e Report/Ranucci
Già lo scorso anno Gasparri e Ranucci si erano scontrati per l’inchiesta di Report sugli interessi privati del Senatore di Forza Italia nella cybersicurezza. Report aveva scoperto che Gasparri, da vicepresidente del Senato prima e poi da capogruppo di Forza Italia, era stato presidente anche di Cyberealm, una società specializzata nella sicurezza informatica in cui operano rappresentanti ufficiali e occulti vicini ad apparati stranieri, che ha rapporti diretti e indiretti con le nostre istituzioni. La diatriba era arrivata fino in Commissione di Vigilanza Rai.