Mentre su Rai 1 questa sera va in onda Circeo, la miniserie in tre puntate che racconta il massacro del 1975, la parente di una delle vittime ha detto la sua sulla fiction. A parlare è stata Letizia Lopez, sorella di Rosaria, la 19enne che venne uccisa in quel maledetto 29 settembre da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira: “Non è cambiato nulla da allora”, afferma la donna in un’intervista a FqMagazine, a cui ha affidato tutta la sua delusione per una società che ancora non sa educare e proteggere.

Circeo, di cosa parla la serie stasera in Tv

Diretto da Andrea Molaioli e scritto da Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli, Circeo porta sul piccolo schermo una delle pagine di cronaca nera più brutte della storia italiana, raccontata al femminile, da chi l’ha subita e dalle avvocate che in aula erano accanto a Donatella Colasanti, unica sopravvissuta allo stupro e alle terribili torture di quei giorni, solo perché si era finta morta. Quel 29 settembre del 1975, insieme a Colasanti, deceduta nel 2005 per un tumore al seno, c’era anche Rosaria Lopez, anche lei stuprata e poi uccisa dai suoi aguzzini, tre studenti della Roma bene, conosciuti da poco e con i quali le due ragazze avevano deciso di andare a una festa.

Letizia Lopez, sorella di una delle vittime del massacro del Circeo contro la serie Rai: “Ancora oggi non contiamo nulla”

Letizia Lopez, sorella di Rosaria Lopez, stuprata e assassinata il 29 settembre 1975 in quello che tutta Italia ricorda come il massacro del Circeo, dice la sua sull’omonima fiction in onda questa sera, martedì 14 novembre, su Rai 1: “Non so a cosa servirà questo film, ormai lo hanno fatto. Stanno raccontando la nostra vita, e non siamo stati chiamati a dire com’erano andate le cose. Non si può farlo solo con gli atti del tribunale. C’è della fantasia, era giusto così, non avendoci incontrati”, racconta Lopez a FqMagazine. E aggiunge:

Non contiamo nulla, non siamo stati informati se non a cose fatte. Perché va in onda adesso? Solo perché c’è la Giornata contro la violenza sulle donne?

Parole dure quelle di Letizia Lopez, che non vede nessun cambiamento nella società, dove ancora regna una cultura che colpevolizza sempre la donna vittima di stupro: “Ancora oggi scendo per strada e sento tanta gente dire che se una ragazza viene stuprata la colpa è sua, di come è vestita, di quanto ha bevuto. Donatella e Rosaria erano lucidissime, non si drogavano, eppure sono state attaccate. Ancora chiedono alla vittima com’era vestita. Non vogliono uscirne fuori da questa mentalità, sia gli uomini che le donne. Non è stato fatto mai niente, né dalla destra, né dalla sinistra né dal centro. Donatella ha lottato per 30 anni da sola, fino alla morte. Non è finita qui, ce ne saranno altre di tragedie come quella, io vi avviso”.

Doveroso anche ricordare che fu per merito della dolorosa battaglia di Donatella Colasanti in tribunale, che oggi lo stupro, fino ad allora reato contro la pubblica morale, è un reato contro la persona, con la legge 66 del 1996. Per Letizia Lopez, però, è amareggiata:

Tutta una sceneggiata, cosa è cambiato? Denuncio e poi? L’esito è lo stesso. Nelle leggi basta una virgola perché vengano interpretate come servono, quando si vuole. Noi ci siamo sentiti abbandonati. La giustizia non è mai esistita perché quelli erano figli di papà ma non perché fossero di destra, anche se fossero stati di sinistra sarebbe stato così. Forse neanche se ne sarebbe parlato. La stessa Donatella fu abbandonata dalle istituzioni. Non mi sento sconfitta, è lo Stato che ha perso, io sono solo amareggiata, ho capito i giochetti delle istituzioni.