Stefano De Martino oggi è uno dei giovani conduttori più in vista della tv italiana. Da “Stasera tutto è possibile” al “Bar Stella” (che questa settimana chiuderà i battenti su Rai 2), il 33enne di Torre Annunziata sembra aver finalmente trovato la sua dimensione definitiva, quella cioè di showman a tutto tondo capace di presentare, intrattenere il pubblico e far da spalla agli ospiti delle sue trasmissioni.

Stefano De Martino e il rimpianto sull’Isola dei famosi 2018

Nel passato recente, però, c’è stato un frangente in cui De Martino non è sembrato affatto a suo agio in un’esperienza televisiva. Era il 2018 quando l’ex ballerino di Amici, all’epoca a inizio carriera, vestì i panni dell’inviato di Alessia Marcuzzi nel reality L’Isola dei Famosi. Un’esperienza, questa, che non è piaciuta al giovane conduttore partenopeo, che recentemente – in un’intervista concessa a Tvblog – è tornato su quell’avventura professionale spiegando i motivi per i quali non l’ha apprezzata, ammettendo di aver incontrato grosse difficoltà nel portare avanti quel ruolo televisivo:

“L’esperienza come inviato dell’Isola dei Famosi è stata molto faticosa perché non ero capace a fare quella cosa lì. Ho capito però grazie a quell’esperienza quali fossero i miei limiti e soprattutto che cosa sarei potuto diventare”

Il successo del Bar Stella

Dal 2018 a oggi, le cose per De Martino sono però cambiate. Il 2022 è stato in un certo senso l’anno della sua consacrazione professionale: tra il ruolo di giudice di Amici serale e le conduzioni di Stasera tutto è possibile e Bar Stella, il compagno di Belen è ormai uno dei personaggi più in vista del panorama televisivo nazionale, tanto che Rai 2 l’ha scelto come volto simbolo nel tentativo di ristrutturare e rilanciare la sua immagine per agganciare un pubblico più giovane. Una fiducia che Stefano ha ripagato nelle ultime settimane ottenendo eccellenti dati di share e ottime critiche alla guida del Bar Stella, il varietà in seconda serata ispirato al mitico Avanti tutta di Renzo Arbore.

“Non sempre è stato semplice perché l’idea era ambiziosa […]. La seconda serata di Rai2 ci ha permesso però di sperimentare e di trovare la nostra strada gradualmente. Per me ora il programma ha un suo codice, una sua natura. Renzo per me è impareggiabile, rappresenta solo un’ispirazione: spero che chi conosca la tv che lui ha fatto non cada nel banale confronto, ma ci possa vedere del buono, perché noi non vogliamo copiare quella tv, ma semplicemente portare avanti un certo tipo di clima”

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