L’occasione è quella della ricorrenza di san Giuseppe, in cui si festeggiano tutti i papà. Il filo conduttore della puntata di Domenica In del 19 marzo 2023 è stato proprio questo: la celebrazione dei padri, cui Mara Venier ha dedicato ampio spazio attraverso gli ospiti in studio. Tra loro anche Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, aretino classe 1955, che abbiamo imparato a conoscere nelle vesti di cantautore e in quelle di grillo parlante.

Domenica In, Pupo da Mara Venier

Senza filtri, senza peli sulla lingua, Pupo ha abituato a dichiarazioni sempre forti e a volte choccanti, come quella rilasciata proprio oggi nel salotto di Venier. Intervista dai toni intensi e dalla narrazione coinvolgente, Pupo ha esordito con grande entusiasmo: rispetto a un bilancio generale della sua vita fino a oggi, ha detto, “è senza dubbio positivo, lasciando perdere quello che potessi prevedere o meno”.

Pupo e il gioco d’azzardo

A Domenica In, Pupo ha raccontato come il legame che lo unisce al papà Fiorello, al di là dei numerosi episodi che hanno tracciato il loro rapporto, è anche dato da un vizio tramandato di padre in figlio, ovvero quello del gioco d’azzardo. Giocava il genitore, ha iniziato a giocare anche lui: giovane, giovanissimo.

Aveva 14 anni – ha detto Pupo a Venier – quando ha iniziato a sperimentare l’ebbrezza del gioco, una dipendenza  che lo ha poi accompagnato per moltissimi anni a venire: “Mio padre era un uomo dolcissimo e, nella sua infinita dolcezza, altrettanto debole, fragile. Di rimando, si può immaginare la disperazione di mia madre Irene nel dover fare i conti con il marito e con il figlio finiti tra le grinfie di questo demone”.

Domenica In: Pupo parla del suicidio

Ed è stato proprio il gioco d’azzardo, fonte di problemi diventati anche gravi e di situazioni vissute al limite della disperata rassegnazione, che Pupo si è trovato all’orlo del baratro. Tradotto: c’è stato un momento in cui, oltre a pensare al suicidio per via dei debiti, ha anche provato a mettere in pratica l’insano gesto.

E, racconta Pupo, il perché non sia accaduto è solo pura casualità: “Partito proprio dalla dipendenza al gioco: un giorno, rientrando dal casinò di Venezia con debiti e problemi grandi, senza riuscire a vedere né una via d’uscita né un futuro, con una visione del mondo assolutamente nera, mi sono fermato sul viadotto che fa da confine tra l’Emilia-Romagna e Toscana, quello sulla vecchia Autostrada del Sole. Parcheggiai la Jaguar, scesi e pensai al suicidio. È stato un attimo: sulla strada passò un tir che provocò uno spostamento d’aria che percepii e mi scosse, destandomi dal torpore e dall’oblio.  A quel punto mi dissi cosa cavolo stessi per fare. Mi rimisi alla guida, tornai a casa e da lì a poco accadde l’episodio dal quale ripartì la mia vita perché mi chiamò Gianni Boncompagni per la conduzione di Domenica In insieme a Edvige Fenech”.

Il messaggio di Pupo ai telespettatori

La chiosa cui giunge Pupo a Domenica In restituisce un messaggio di profondo attaccamento alla vita, cui si giunge forse proprio dopo aver vissuto periodi neri: “Non pensavo di vivere fino a questa età. I miei progetti erano diversi, ho sempre basato la gestione della mia carriera e delle mie risorse pensando di vivere fino a 53-54 anni. Io sono uno degli esempi che dalle dipendenze, con fatica e con fortuna – perché serve l’aiuto delle persone che ti vogliono bene – si può uscire”. Il ringraziamento alla moglie Anna e alla compagna Patricia, con cui vive un rapporto alla luce del sole, celebra una situazione sicuramente particolare ma altrettanto vincente.

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