Liliana Cavani, nota per film come L’ospite e Il gioco di Ripley, è pronta a ricevere il Leone d’Oro alla carriera all’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e a pochi mesi dal compimento dei suoi 90 anni. La regista presenta Fuori Concorso il nuovo film L’ordine del tempo, ambientato in una villa del Bel Paese che affaccia sul mare, dove un gruppo di amici si riunisce per festeggiare i 50 anni della padrona di casa e inizia a discutere sul concetto di tempo una volta venuti a sapere della possibilità che la Terra venga colpita da un asteroide, denominato Anaconda per via delle sue strane dimensioni (quasi 2 km di lunghezza), il cui impatto potrebbe portare alla distruzione dell’intera umanità. Tutto inizia quando il fisico teorico Enrico (Edoardo Leo) raggiunge l’abitazione e, grazie alla collaborazione con l’osservatorio che si sta occupando del fenomeno, svela a malincuore la situazione ai suoi amici, che continuano a porgli domande, anche scomode, sulle loro sorti e quelle del pianeta. Liberamente ispirata all’omonimo testo del fisico, saggista e divulgatore scientifico Carlo Rovelli, la pellicola vede nel cast presenta volti conosciuti al grande pubblico, tra cui Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione e Francesca Inaudi.
L’ordine del tempo
Il nuovo film di Liliana Cavani presenta grandi limiti, nonostante le potenzialità che una storia con un impianto teatrale – è il gruppo al centro della scena – e un cast corale non da poco avrebbe da offrire. Seguendo la scia di Don’t Look Up, senza però utilizzare effetti speciali grandiosi ma ponendo l’attenzione sulla riflessione, la pellicola tocca argomenti molto cari alla regista. Uno di questi è certamente il conflitto tra religione e scienza, qui molto evidente e sottolineato dalla contrapposizione tra il personaggio di Enrico (Edoardo Leo), che si basa su dati scientifici e in questo caso poco affidabili, e quello di una suora matura, amica di Giulia (Francesca Inaudi), che invece parla del tempo in una maniera più spirituale e aulica, ponendo gli spettatori davanti a risposte di una certa rilevanza e complessità.
Guardando L’ordine del tempo, risulta chiaro che l’asteroide è un pretesto non solo per discutere sull’esistenza del tempo, messa in discussione nelle due ore di film, ma anche per permettere al pubblico di entrare a grandi linee nelle vite dei personaggi, ognuno con il proprio punto di vista sulla vicenda e segreti intimi da svelare in vista dell'”Apocalisse”; un aspetto interessante da mostrare, ma che qui non ottiene il risultato sperato: non manca la voglia di scoprire cosa nascondano i protagonisti della storia, è il modo e il tempo in cui queste rivelazioni vengono fatte che spesso delude, perché alcune frasi sembrano buttate lì a caso, senza un senso ben preciso e un adeguato approfondimento. Per questo il passaggio da un discorso a un altro non è sempre chiaro e ciò potrebbe portare il pubblico a perdersi tra parole di un certo spessore e altre alquanto superficiali. La sceneggiatura infatti non è il punto forte de L’ordine del tempo, perché non solo pecca di originalità, ma è ripetitiva e ridondante fino all’esasperazione.
Altri dettagli
Parlando del cast de L’ordine del tempo, Claudia Gerini (Viaggi di nozze) e Francesca Inaudi sono le attrici che più emergono per l’autenticità delle loro interpretazioni, senza nulla togliere ad Alessandro Gassmann ed Edoardo Leo e a tutto il resto della squadra, meno naturali ma comunque bravi. Non solo, perché la Cavani affronta la tematica della “fine del mondo così come lo conosciamo” inserendo anche momenti di assoluta leggerezza, per cercare (invano) di rendere meno piatto e noioso l’intero lungometraggio, che già di per sé ha un ritmo narrativo decisamente poco incalzante. È un peccato infine non sapere dove si svolga precisamente la storia de L’ordine del tempo, perché l’ambientazione è davvero magica, con il mare sullo sfondo sempre bene in vista e i suoni derivanti dalle onde, dal vento e dai gabbiani che compongono quasi interamente la colonna sonora della pellicola, conferendole una maggiore profondità e delicatezza, in particolare nelle scene riprese direttamente sulla spiaggia.
Voto: 5