L’eredità di Maurizio Costanzo: a quanto ammonta, a chi va e le parole di Maria De Filippi

Come era da immaginarsi la scomparsa di Maurizio Costanzo, volto storico del giornalismo italiano, sarà destinata a rimanere a lungo sulle pagine di attualità. A una settimana esatta dalla morte di Maurizio Costanzo, scomparso il 24 febbraio 2023, c’è chi ha iniziato a parlare di eredità: a quanto ammonterà il patrimonio del famoso giornalista? Chi sono gli eredi? Tutte domande a cui alcuni giornali hanno provato a dare una risposta. Sollevando però un polverone. In particolare il Corriere della Sera, ha pubblicato un resoconto dettagliato dei beni del conduttore, ereditato da Maria De Filippi e dai tre figli di Maurizio Costanzo: Camilla, Saverio e Gabriele. Queste indiscrezioni non sono piaciute per nulla alla padrona di casa di Amici, che tramite un legale ha fatto sapere di essere addolorata dalle tante illazioni.

L’eredità di Maurizio Costanzo: a quanto ammonta

Stando a quanto raccontato dal Corriere, il patrimonio di Maurizio Costanzo, lasciato in eredità a moglie e figli, ammonterebbe a 70 milioni di euro. Oltre al denaro, il quotidiano, ha anche parlato di molti beni immobili, proprietà del giornalista: due appartamenti nel quartiere Prati a Roma, una villa ad Ansedonia, in Toscana e una nella località Poderi di Sotto. Inoltre, il conduttore, possedete anche numerose proprietà intellettuali di diversi testi: è stato autore di numerosi programmi Tv, libri, sceneggiature di film, testi di canzoni come la celebre Se telefonando.

Le parole di Maria De Filippi

A smentire le parole del Corriere della Sera, però, è arrivata una nota dal legale di Maria De Filippi, Pierluigi De Palma, a cui la donna ha affidato le sue parole e il suo stato d’animo. L’avvocato della conduttrice ha dichiarato che le informazioni pubblicate sono “false e del tutto incoerenti con la realtà dei fatti”, facendo inoltre sapere che De Filippi sarebbe rimasta “sorpresa e addolorata perché in un simile momento vengano diffuse notizie non verificate e di macroscopica falsità”. “La valutazione del patrimonio è immaginifica”.

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