Gabriele Corsi e il no a “Domenica In”: il conduttore allo scoperto, ecco cosa è accaduto

Fino a prima che partisse questa edizione Gabriele Corsi avrebbe dovuto fare parte del cast di “Domenica In”, ma ha poi dato forfait, ora è lui stesso a spiegare cosa sia accaduto. 

La nuova edizione di “Domenica In” è partita già da qualche settimana, con una formula diversa rispetto al passato, che ha finora suscitato però qualche perplessità di troppo. Mara Venier si era detta disponibile a stare alla guida dello storico format, soprattutto perché quest’anno si celebra il 50esimo anniversario dalla prima puntata, ma con un “cast corale”, così da ridurre la portata del suo impegno e avere la possibilità di dedicarsi maggiormente al marito Nicola Carraro, che da qualche tempo convive con diversi problemi di salute. Al suo fianco però inizialmente doveva esserci Gabriele Corsi, che ha detto no definitivamente poco prima dell’esordio, nonostante il suo nome fosse già stato ufficializzato.

Gabirele Corsi
Gabirele Corsi spiega il no a “Domenica In” – RaiPlay – Imtv.it

In casa Rai avevano così provato a “tamponare” provando a giustificare il forfait, sottolineando fosse dovuto ad altri impegni presi dal conduttore, anche se questa teoria non aveva del tutto convinto. Si è così provato a correre ai ripari puntando su un trio inedito, quello che vediamo attualmente e composto da Tommaso Cerno, Enzo Miccio e Teo Mammucari, solo ora peòr abbiamo la possibilità di capire quale sia la reale motivazione del rifiuto dell’ex componente del Trio Medusa.

La verità di Gabriele Corsi sul no a “Domenica In”

Da tempo si parla della possibilità di dare una ventata di novità a “Domenica In”, soprattutto perché troppo spesso Mara Venier tende a invitare ospiti visti e rivisti, legati a lei da un rapporto di amicizia, che finiscono quindi per ripetere le stesse dichiarazioni o quasi. Tanti si auguravano che questa edizione iniziata da poco fosse il momento ideale per dare il via a a questa nuova fase, anche se con la conduttrice ancora prese, anche se il no di Gabriele Corsi ha spento sul nascere la possibilità di vedere come lui potesse misurarsi in uno show così importante.

L’idea che la decisione dell’artista fosse da addebitare ad altri impegni a cui assolvere non aveva però convinto tutti, soprattutto perché l’ufficialità della sua presenza era già arrivata. Evidentemente non era il momento di essere del tutto trasparenti, anche se alcuni avevano pensato al desideriio di non condividere la scena con la “zia Mara”. Ora è lui stesso per la prima volta a rompere gli indugi e a rivelare la sua versione dei fatti.

“Finora non ho mai parlato, lo ha fatto la mia agenzia. Ora però posso dirvi perché ho rifiutato Domenica In. È stata una questione di soldi. Me ne davano troppi” – sono state le parole di Gabriele Corsi riportate dal giornalista Massimo Falcioni in un post. Dichiarazioni particolari, visto che in genere un accordo può saltare per ragioni economiche solo se quanto percepito è troppo basso e non eccessivo, come in ogni lavoro del resto.

Come è facile immaginare, la motivazione era un’altra e non può che fare rumore. “La verità è semplice: il progetto iniziale mi entusiasmava, ma in corso d’opera è cambiato. Sono state fatte altre scelte e con tutto il rispetto per Mara Venier, che ha fatto grande il programma, non mi sembrava efficace per me essere presente solo per un piccolo spazio dedicato a un gioco”.  Arrivare in un format così importante poteva essere motivo di orgoglio per uno come lui, ma senza dover “fare da tappabuchi”.

La versione che la conduttrice aveva dato ad Alfonso Signorini in un’intervista a ‘Chi’ era però stata piuttosto diversa: “Condividere la conduzione mi andava benissimo, ma non me la sentivo di fare il gioco musicale. Avevo chiesto di terminare prima per poter raggiungere mio marito a Milano, che non stava bene. Volevo solo esserci, a modo mio, con limpidezza”. Insomma, forse nessuno degli interessati era del tutto convinto di quello che avrebbe poi dovuto fare, anche se rifiutare non è semplice evidentemente per tutti.

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