Nel weekend è previsto il cambio dell’ora, una situazione che può non essere così piacevole, a causa di un inconveniente a cui si può andare incontro, ecco quale.
Il mese di ottobre segna da anni una fase a cui non si può soprassedere, quella del cambio dell’ora, con il ritorno dell’ora solare, prevista nell’ultimo weekend, in cui sarà necessario mettere indietro le lancette dell’orologio di un’ora. Questo consentirà, come è facile immaginare, di dormire un’ora in più nel corso di quella notte, cosa che potrà certamente fare piacere a molti, anche se allo stesso tempo sarà necessario abituarsi almeno per qualche settimana a giornate più corte, con il buio che arriverà già intorno all’orario in cui solitamente facciamo merenda.

Non tutti affrontano questa fase allo stesso modo, c’è chi vive questo con forte malinconia, soprattutto perché rimpiange la possibilità di stare fuori anche la sera al caldo come facevamo in estate. Allo stesso tempo, però, c’è chi si sente quasi tranquillo all’idea di quello che lo attende, perché ama l’idea di rientrare a casa e poter godere del tepore tipico di questo periodo, magari davanti a un camino. È bene però mettere in conto un effetto che non è così positivo e che potrebbe essere difficile da smaltire per alcuni.
Un imprevisto che non ti aspetti con il cambio dell’ora
Il prossimo cambio dell’ora, come detto, consentirà di dormire un’ora in più nel weekend, anche se si dovrà mettere in conto l’idea, almeno per qualche settimana, di convivere con giornate più corte. Questa fase viene accompagnata però spesso anche da un disagio che può essere difficile da gestire, anche se forse siamo talmente abituati a quello che accade da non farci troppo caso.
Il riferimento è alla fatica che il nostro organismo può impiegare ad abituarsi a quello che è un vero e proprio “shock” per il nostro orologio biologico. Non si tratta infatti semplicemente di adattarsi a un’ora in più di sonno, ma anche un numero diverso di ore di luce, cosa che può contribuire a modificare il ritmo sonno-veglia di ognuno di noi, in modo particolare per chi ha un carattere emotivo. A questo si aggiunge una modifica al nostro sonno, ma anche a cosa e come mangiamo. Si potrà così notare un aumento della fame, anche da parte di chi è in genere particolarmente misurato con le porzioni, anche se non è a dieta.

Si tratta di una diretta conseguenza dell’attività del nostro corpo, che arriva a produrre più melatonina (l’ormone del sonno) e meno serotonina (l’ormone del benessere) a causa della minore quantità di luce solare. Tanti nelle prossime giornate potrebbero avere una fame “anomala” anticipata o più intensa, spesso verso alimenti ricchi di zuccheri e carboidrati, cosa che non è quindi così salutare. Le azioni di questi ormoni comporteranno inoltre sbalzi di umore, insonnia e difficoltà di concentrazione.
Ridurre la stanchezza che si può avvertire in questo periodo può essere però possibile prestando attenzione a cosa si metterà a tavola. Sono davvero perfetti 4 cibi e 1 spezia che favoriscono l’equilibrio ormonale e aiutano il corpo a sincronizzarsi: il pesce azzurro (sgombro, alici, salmone), ricco di omega-3 e vitamina D, sostiene la produzione di melatonina. Il sonno e l’umore possono invece migliorare grazie alle uova, mentre la frutta secca può risollevare a livello energetico. A questi aggiungiamo le verdure a foglia verde (spinaci, bietole), che contengono magnesio, in grado di ridurre il cortisolo e rilassare i muscoli. Lo zafferano, invece, è utile per mantenere l’umore stabile e migliorare la lucidità mentale.

Un aiuto importante può arrivare però anche dall’orario in cui si assumono i pasti, al mattino, tra le 7 e le 8.30, il corpo gestisce meglio i cibi con un carico glicemico più alto, come pane e cereali, mentre la sera meglio essere leggeri, mai andare oltre le 20.30.





