Benedetta Primavera: lo sketch di Loretta Goggi e Marco Giallini sul politically correct

Nella prima serata di venerdì 10 marzo, Loretta Goggi ha finalmente fatto il suo grande ritorno con uno show tutto suo, Benedetta Primavera. Il programma, in onda su Rai 1, è nato con lo scopo di celebrare una grande artista e icona della televisione e della musica italiana. Nel corso della serata, la padrona di casa ha intrattenuto il pubblico con tanti ospiti, momenti musicali, sketch e soprattutto tanto divertimento: tra questi, anche un momento dedicato al cosiddetto “politicamente corretto”, che l’ha vista protagonista insieme a Marco Giallini.

Benedetta Primavera, Loretta Goggi ospita Marco Giallini

In abiti da vera dama del Medioevo, Loretta Goggi è stata infatti protagonista di uno sketch nel quale ha bonariamente preso in giro l’odierna ossessione per il politically correct: nel mondo di oggi, e soprattutto in televisione, sono ormai moltissimi i termini che non possono più essere usati per il rischio di offendere qualcuno. E, se molte volte lo si fa a ragione, capita anche di cadere nel ridicolo, censurando termini che in realtà non sono offensivi per nessuno. “Scusate, Milady, ma non so se sia il caso di parlare di fronte a due servi di Dio”, ha esordito Marco Giallini, nei panni di un immaginario Ser Daniel, di fronte ai due frati interpretati da Luca e Paolo. Proprio a loro il compito di censurare tutto ciò che non è politicamente corretto: “No scusate, ma non si può dire servi; è un termine offensivo, svilente, sminuisci una categoria di lavoratori. Puoi dire collaboratori domestici, o colf”, spiegano con ironia i due frati.

Marco Giallini alias Ser Daniel è poi caduto nuovamente in errore, osando parlare della caccia al cervo: “L’associazione degli animalisti ci fa chiudere il programma!”, lo ammoniscono Luca e Paolo. E, proseguendo nel recitare la sua parte di messere medievale, l’attore è incappato in innumerevoli altri errori, tacciati dai due frati come politicamente scorretti: dall’accusa di body shaming per  aver affermato che “il cinghiale è brutto e ciccione” a quella di omofobia per aver detto che “l’amore più nobile è quello tra un uomo e una donna”, fino alla mancata inclusività per aver parlato di “cittadine e cittadini” etichettando i generi. Insomma, una scenetta certamente ironica, ma che nasconde un’aspra critica nei confronti di ciò che accade nel mondo di oggi.

Gestione cookie