Il verdetto del televoto Grande Fratello Vip 7 di lunedì 20 marzo è arrivato, ed è stato a dir poco soprendente. Ad essere eliminata in questa 43esima puntata è stata Antonella Fiordelisi, che ha lasciato la casa dopo quasi sei mesi di gioco in cui è stata la mattatrice di questa settima edizione del reality dei vipponi in virtù degli estenuanti tira-e-molla della sua storia d’amore con Edoardo Donnamaria. L’influencer salernitana, 25 anni, è stata la concorrente meno votata nella sfida tutta al femminile impacchettata al termine della diretta di giovedì scorso. La gieffina era in nomination con Giaele De Donà, Nikita Pelizon e Milena Miconi, quest’ultima considerata da tutti la vittima sacrificale di questa votazione. E invece, contro ogni pronostico, Antonella è stata di gran lunga la concorrente meno votata ed è uscita dalla casa tra lo stupore di tutti, sia in studio che nel loft di Cinecittà.
Gf Vip, Antonella Fiordelisi eliminata: le percentuali del televoto
E dire che la diretta del Gf Vip era iniziata con una domanda ben precisa rivolta da Signorini proprio ad Antonella, che nei giorni precedenti alla diretta era finita in una profonda crisi psicologica. “Antonella, la Casa del Grande Fratello non è il carcere di San Vittore. Se esci non c’è nessuna penale da pagare, la porta è sempre aperta. Ora devi prendere una decisione: vuoi restare o andar via?”. Una aut aut a cui Fiordelisi ha risposto con senza tentennamenti: “Resto al Gf Vip, non voglio uscire”. Purtroppo per lei è stato il pubblico a scegliere di mandarla a casa, con una percentuale tra l’altro inaspettatamente bassa. Antonella è stata salvata soltanto dall’8% dei telespettatori, superata nettamente da Giaele (48%), Nikita (24%) e Milena (19%).
Prima di uscire dal loft di Cinecittà, Signorini ha voluto raccogliere le impressioni della concorrente, che ha confessato di non essere sorpresa dal risultato del televoto: “Probabilmente i miei fan hanno visto che stavo male e hanno deciso di eliminarmi per il mio bene”, è stato il suo commento (forse un po’ troppo autoassolutorio).
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