Caos tra la Rai e Roberto Saviano. Il programma Insider – Faccia a faccia con il crimine (visibile in streaming su RaiPlay), di cui si sono registrate già quattro puntate, non andrà più in onda (a novembre) sui Palinsesti Rai, come previsto inizialmente. Inutile dire che questa scelta ha scatenato una serie di polemiche, anche forti, e le parole di Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, non hanno di certo calmato gli animi. Ma andiamo con ordine e vediamo nello specifico cos’è successo.
Visualizza questo post su Instagram
Roberto Sergio: “Scelta aziendale, non politica”
Insider – Faccia a faccia con il crimine, programma ideato e condotto dallo scrittore e giornalista campano Roberto Saviano, è stato cancellato dai Palinsesti Rai. Le quattro puntate già registrate e che sarebbero state trasmesse il prossimo novembre, non andranno più in onda. Una scelta che ha scatenato tante polemiche e che l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, con un’intervista rilasciata a Il Messaggero, cerca di placare con una spiegazione:
Una scelta aziendale, non politica. Siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. Sono stato nominato dal consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni su indicazione del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, se questo significa che il mio essere stato ed essere tuttora legato ai valori democratico-cristiani sparisce, e il tutto viene soppiantato dall’etichetta TeleMeloni, evidentemente c’è qualcosa che non va in chi adotta questo approccio. La politica la incontro ma non mi faccio condizionare nelle scelte aziendali. Non sono di parte, sono al servizio dell’azienda e del Paese.
La replica di Roberto Saviano
Non è tardata ad arrivare la replica dello scrittore campano, il quale, senza peli sulla lingua, ha affermato:
È chiaramente una decisione politica. Hanno elaborato un codice etico che risponde ai desiderata di chi (Salvini, ndr) nel 2015 scriveva: cedo due Mattarella per mezzo Putin. Avevamo quattro puntate già registrate, a Insider stiamo lavorando da oltre un anno. Non solo io, ma una redazione composta perlopiù da donne e coordinata da una donna. Abbiamo parlato di Don Peppe Diana, sacerdote ucciso dal clan dei casalesi, dei collaboratori di giustizia che hanno permesso di svelare importanti rapporti tra mafia e politica e tra mafia e imprenditoria e dei giornalisti perseguitati, tra loro Rosaria Capacchione ed Enzo Palmesano. Quest’ultimo è stato parte della storia di Alleanza Nazionale, poi allontanato per il suo impegno antimafia, non in linea con il nuovo corso.
E sulla possibilità di portare il programma altrove, risponde fermamente: “Impossibile, appartiene alla Rai, dove non c’è più spazio per fare antimafia”.

Perché il programma è stato cancellato
Nel corso dell’intervista, Saviano ha ribadito che la trasmissione sarebbe stata cancellata non per i suoi contenuti, ma per le espressioni utilizzate da lui nei confronti di Matteo Salvini, ritenute non in linea con il codice etico Rai:
Ho definito Salvini ‘Ministro della Mala Vita’ prendendo in prestito questa definizione da Gaetano Salvemini. Ministro della Mala Vita è chi sfrutta un territorio per fini elettorali, ma tiene ai margini del dibattito i veri problemi che su quel territorio insistono. Matteo Salvini andò a Rosarno, terra di ‘ndrangheta, e disse che il problema di Rosarno sono le baraccopoli e prometteva ruspe. Tra chi ascoltava il suo comizio c’erano persone vicine ai Pesce-Bellocco, nemmeno un riferimento alla ‘ndrangheta. Credo che dal paragone con Giovanni Giolitti, che Gaetano Salvemini definì appunto ‘Ministro della Mala Vita’ nel suo omonimo libro, Matteo Salvini abbia solo da guadagnare. Mettere alla gogna il percorso di Don Ciotti è un regalo alle mafie e che questo avvenga nelle stesse ore in cui si cancella in Rai una trasmissione antimafia dovrebbe far riflettere. Si considera un epurato? È una brutta parola, se io sono un epurato questo governo e questa Rai godono di pessima salute.
Noi continueremo a tenervi aggiornati sulla vicenda.