Un nuovo lutto colpisce il mondo dello spettacolo italiano. Nel giorno della morte di Silvio Berlusconi, si è spento anche Francesco Nuti, attore e regista il cui stellone artistico brillò negli anni ’80 e ‘90. Aveva 68 anni e da tempo si era ritirato dalle scene a causa di seri problemi di salute.
Francesco Nuti si è spento questa mattina, lunedì 12 giugno 2023, a Roma, dove da tempo era ricoverato in una struttura specializzata che gli forniva assistenza continua. Ad annunciare la sua morte dell’attore è stata la figlia Ginevra, avuta con l’ex moglie Annamaria Malipiero, con cui è stato sposato dal 1992 al 2000. Non è ancora nota la causa del decesso di Nuti, che versava in condizioni di salute complicate da diversi anni.
Nel 2006, l’attore toscano rimase vittima di un grave incidente domestico che ne ha compromesso la salute. Nuti, infatti, in seguito a una caduta dalle scale riportò un ematoma cranico che lo fece restare in coma per 4 mesi, causandogli gravi danni neurologici e la perdita di parte delle sue capacità motorie. In seguito a quel tragico incidente, perse quasi dele tutto l’uso della parola e la capacità di muoversi autonomamente. Negli anni precedenti, inoltre, Nuti in seguito ad alcuni flop lavorativi iniziò ad avere problemi di dipendenza dall’alcool e cadde in depressione, una malattia dell’anima che lo spinse a tentare il suicidio in diverse occasioni.
Francesco Nuti nacque a Firenze il 17 maggio 1955, quindi è morto all’età di 68 anni. Aveva una ex moglie, Annamaria Malipiero, con cui è stato insieme dal 1992 al 2000, ma con cui è rimasto in buoni rapporti anche successivamente alla separazione. Dalla loro unione è nata la figlia Ginevra, oggi 25enne. Debuttò in televisione a Non stop (1977-78) come membro del trio comico I Giancattivi. Successivamente lasciò il gruppo per intraprendere la carriera da attore. Guadagnò il successo partecipando ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983). Successivamente diventò anche regista e firmò alcuni dei film di maggior successo di quell’epoca cinematografica, come Tutta colpa del paradiso, Stregati, Caruso Pascoski (di padre polacco), Willy Signori e vengo da lontano e Donne con le gonne. Artista poliedrico, fu anche cantante e partecipò nel 1988 al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te. A metà anni ’90 la sua parabola artistica iniziò a eclissarsi a causa di alcuni flop al botteghino, come l’ambizioso OcchioPinocchio. Provò a tornare in carreggiata riprendendo il filone cinematografico che l’aveva lanciato, ma il “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001) furono accolti tiepidamente da pubblico e critica. Negli anni successivi comincia dovette lottare contro la depressione ed ebbe anche gravi problemi di alcolismo, arrivando persino a tentare il suicidio. Nel 2005 recitò per l’ultima volta da protagonista, nel film Concorso di colpa diretto da Claudio Fragasso.
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