Dalla sua platea social, Andrea Scanzi continua ad osservare con occhio particolarmente critico il lavoro di Massimo Giletti a Non e l’Arena su La7. E dopo averlo criticato la scorsa settimana per aver colpevolmente “dimenticato” il caso Morisi-Lega nella scaletta della prima puntata stagionale del suo talk, stavolta punta il dito sull’intervista copertina trasmessa durante la diretta di ieri sera. A Scanzi, infatti, il blocco dedicato a Fabrizio Corona – presente in studio – non è affatto piaciuto e stamattina ha dedicato all’argomento un post pungente sulla sua seguitissima pagina Facebook.

Fabrizio Corona – Ospite ieri a Non è l’Arena
Scanzi, nuova critica a Giletti
Secondo Andrea Scanzi, l’intervista concessa da Fabrizio Corona a Non è l’Arena è stata uno spettacolo poco edificante ed ha reso un pessimo servizio alla causa dell’ex re dei paparazzi, che per il giornalista del Fatto Quotidiano continua ad essere usato dalle trasmissioni televisive per fare audience:
“Deliri sulla giustizia. Teorie imbarazzanti. Violenza verbale continua. Sguardo allucinato. Paragoni idioti con Mimmo Lucano. Digressioni giuridiche manco fosse Rodotà. Frasi tipo “Non posso avvicinarmi a Dio perché mi sento Dio” (ed era serio). Lucidità costantemente assente. Bipolarismo sempre più spinto. Eccetera. Ho la sensazione, che è poi una certezza, che “intervistare” oggi Fabrizio Corona non sia (come qualcuno finge di pensare) dargli spazio per aiutarlo, ma un po’ sciacallaggio e un po’ (straziante) circonvenzione d’incapace”.
Andrea Scanzi – Giornalista e opininista tv
Il timore per la sorte di Fabrizio Corona
Scanzi, poi, ha concluso il suo intervento social lanciando un allarme riguardo a Fabrizio Corona:
“Questo ragazzo sta morendo, giorno dopo giorno, in diretta televisiva. Il suo è una sorta di morboso auto da fé al rallentatore. E questo, al netto delle colpe e delle continue cazzate commesse, è terrificante. Auguro a Fabrizio Corona di curarsi e guarire. Lontano dalla tivù, che lo usa (oggi più che mai) come il circo usava l’ultimo e malinconico Bufalo Bill a fine corsa”.