Edoardo Leo nei panni di un investigatore privato dopo una forte depressione che sfocia in disillusione e lo spinge a lasciare per sempre la Digos. Si chiama “Il Clandestino” ed è la nuova serie televisiva in coproduzione tra Rai Fiction e Italian International Film Gruppo Lucisano, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano. Attualmente in fase di lavorazione, le riprese si stanno svolgendo a Milano e sono dirette da Rolando Ravello.
Attore eclettico, brillante, polivalente e altrettanto a proprio agio nell’interpretazione di ruoli di generi tra loro differenti: si è sempre lasciato apprezzare, da fan e critica, tra commedie e drammi. Stavolta ha deciso di cimentarsi in un poliziesco seriale,. ricalcando i passi di altri bravissimi attori italiani: tra i tanti di una unga serie ricordiamo Marco Giallini nei panni di Rocco Schiavone e Alessandro Gassman, alias ispettore Lojacono ne I bastardi di Pizzofalcone
La trama della nuova serie si incentra sulle vicende di Luca Travaglia, impersonificato da Leo: è un ex ispettore capo della Digos la cui vita, a un certo punto, viene stravolta. A scatenare ogni conseguenza irreversibile è un violento attentato di cui Travaglia si sente fortemente responsabile: col tempo diventa cinico e disilluso, decide di dimettersi dal suo incarico e lasciare per sempre la Digos, cambia città e si trasferisce da Roma a Milano.
È sotto le guglie della Madonnina che da il là alla nuova avventura professionale: apre un’agenzia investigativa insieme a Palitha (interpretato da Hassani Shapi), un cingalese di 55 anni che spicca per innata simpatia. Assieme, diventano presto una coppia inscalfibile e agiscono in un contesto – quello meneghino – fortemente segnato dalla multirazzialità e dalle marcate differenze etnico-culturali.
I clienti presi in carico dal duo sono soprattutto coloro i quali sono impossibilitati a rivolgersi alle forze dell’ordine. Mentre cerca disperatamente di ricollocare se stesso e la propria vita, provando a ritrovare un motivo per il quale valga davvero la pena vivere, Travaglia diventa presto una istituzione per due differenti tipologie di persone: i cosiddetti “ultimi“, ovvero quelli che la società né considera né accetta; i cosiddetti “primi“, i quali – proprio in virtù della forte visibilità e del ruolo esercitato – non possono correre alcun rischio nell’essere visti o riconosciuti.
A fare tra colante tra i due diversissimi mondi nei quali Travaglia esercita la sua professione, è il soprannome con il quale viene chiamato da tutti: il clandestino. È l’appellativo che dà il titolo alla serie scritta da Renato Sannio, Ugo Ripamonti, Michele Pellegrini.
Tra i tanti salotti televisivi nei quali abbiamo imparato a conoscere Edoardo Leo, c’è stato anche quello di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno.
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