È considerata una delle artiste più trasformiste e talentuose che abbiano mai calcato il palco dell’Ariston, e stasera, con la sua 15esima presenza al Festival di Sanremo siamo certi che saprà ancora una volta stupire il pubblico. Lei è Anna Oxa, classe 1961, cantante poliedrica che continua a tenere banco ogni volta che partecipa alla kermesse, si dal 1978 quando debuttò con Un’emozione da poco. Nella prima serata della 73esima edizione di Sanremo, oggi (7 febbraio) su Rai 1, sarà proprio lei ad aprire la gara con Sali (canto nell’anima). Ma tuffiamoci nel passato e andiamo rivivere tutte le sue performance sanremesi.
Correva l’anno 1978 e una giovanissima Anna Oxa si presentò all’Ariston con un look androgino e un po’ punk, e un brano da fuoriclasse, Un’emozione da poco, scritto per lei da Ivano Fossati. Arrivò seconda in classifica, ma raggiunse la prima posizione nella classifica 45 giri.
Con il brano Io No, Anna Oxa arriva in finale al Festival di Sanremo 1982 ma non si piazza tra i primi sei artisti sul podio. Look femminile, capelli biondi, e un testo ribelle in cui rivendica il diritto di dire no!
Nel 1984 al Festival di Sanremo si cantava in playback, e per la voce di Anna Oxa, potente e fluida non fu certo la soluzione migliore. Sul palco dell’Ariston di presenta con Non scendo, con un look decisamente elegante e femminile. Ad accompagnare la performance anche due ballerini.
Ultimo Festival in playback e primo segnato dal gossip per Anna Oxa, che sul palco del 1985 porta A Lei, brano firmato da Roberto Vecchioni. Per l’artista tute super aderenti, che furono motivo di scandalo: qualcuno pensò persino che lei non indossasse biancheria intima.
Anna Oxa è ormai una delle voci femminili del panorama italiano e sul palco dell’Ariston è sempre molto attesa. Nel 1986 porta un brano scritto da Umberto Smaila, È tutto un attimo. Ombelico scoperto, l’artista continua a far parlare di se anche se quell’edizione fu ricordata soprattutto per il finto pancione di Loredana Bertè.
Al Festival di Sanremo 1988 Anna Oxa arrivò settima con un brano incredibile, entrato a pieno titolo tra i grandi della musica italiana: Quando nasce un amore. Voce potente, interpretazione teatrale e look ricercato e chic.
Nel 1989 i pronostici vengono confermati, Anna Oxa in coppia con Fausto Leali trionfa al Festival di Sanremo e i due arrivano primi con Ti lascerò. Entrata da vera diva per la cantante, che arriva in scena a metà performance lasciando tutti a bocca aperta.
Nel 1990 Anna Oxa di presenta a Sanremo a sorpresa, con un pezzo che era destinato a Patty Pravo, Donna con te. Sul palco la cantate indossa un completo chiaro e ha di nuovo i capelli scuri portati all’indietro, con un trucco optical abbinato.
Passano gli anni e Anna Oxa torna a Sanremo con Storie, un pezzo nelle sue corde dal sapore pop con cui la di nuovo biondissima interprete conquista il secondo posto.
Dopo dici anni dalla vittori con Ti Lascerò, Anna Oxa trionfa di nuovo al Festival targato Fabio Fazio, con Senza pietà, brano potente, a cui lei abbina un look che fece indubbiamente parlare: tutti ricordano infatti i suoi lunghissimi capelli e gli slip che facevano capolino dai pantaloni.
Al Festival condotto da Raffaella Carrà, Anna Oxa si presenta scalza e con un brano dal sound etnico, L’eterno movimento, che stabilirà definitivamente come l’artista sia sempre alla ricerca di nuove sonorità e nuova linfa.
Non fu certo un’edizione fortunatissima quella del 2003, in cui Anna Oxa portò a Sanremo Cambierò, brano che parla di consapevolezza. È più introspettiva, vestita di bianco, quasi in fase mistica.
Processo a me stessa, sul palco dell’Ariston nel 2006, è un pezzo molto particolare, molto interiore e che non è stato capito dalla critica, anche se i fan di Anna Oxa lo hanno amato.
Il 2011 segna l’ultima partecipazione di Anna Oxa al Festival di Sanremo, almeno fino a oggi. Non fu certo un’edizione fortunata, dato che la cantante fu eliminata dalla gara prima ancora di accedere alle fasi avanzate.
Ed eccoci al 2023, anno del ritorno di Anna Oxa al Festival di Sanremo con Sali (canto dell’anima), brano firmato, tra gli altri, dal cantautore nonché leader dei Baustelle, Francesco Bianconi. L’artista aprirà la gara esibendosi per prima nella giornata di apertura della kermesse, martedì 7 febbraio, segnando così la sua 15esima presenza all’Ariston.
Bocche piene di falsità che nutre il mondo
Mani prive di dignità, votate a Dio
Sali, uomo, sali e dimentica
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Occhi dell’ambiguità dei nostri tempi
Vite frammentate senza verità
Sali, donna, sali e resuscita
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Libera l’anima
Come rondini la sera
Vola libera
Nitida come il canto dell’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
Arca dell’umanità andata a fondo
Cuori puri mangiati dall’avidità
Sali e poi un’altra vita tu
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai
Libera l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
Sali… sali… Rosa… sali
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome… oh…
Che non ha nome
Oh… oh… oh… oh… oh… oh… oh…
Nitida l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
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