Un lato che non conoscevamo, almeno artisticamente parlando, di Renato Pozzetto. E’ quello che emerso nella lettera che il popolare attore comico ha scritto dalle colonne del Corriere della Sera per l’amico Enzo Jannacci per il decennale della scomparsa del famoso cantautore milanese.

Nella lettera aperta Pozzetto, che oggi ha 82 anni, ha commosso tutti soprattutto nel passaggio in cui dice che presto raggiungerà l’amico Enzo Jannacci con cui, tra gli altri, ha iniziato la carriera artistica nei locali di Milano prima di approdare in tv e da lì spiccare il volo verso il successo cinematografico con la commedia italiana.

Nell’estate 2022, poco prima di Ferragosto, Pozzetto è stato ricoverato a Varese per un malore improvviso.

La lettera di Renato Pozzetto a Enzo Iannacci

Questa la lettera pubblicata sul Corriere della Sera, che si può leggere anche sulle pagine social del quotidiano. Una dedica all’amico che non c’è più nella quale Renato Pozzetto ricorda i bei tempi passati insieme e, soprattutto, ammette con un’amara consapevolezza che “tra poco ci rincontreremo”.

Ciao Enzo, come va?
Sicuramente dove sei tu va tutto bene. Qui sulla Terra solito casino… Quaggiù s’invecchia e la salute è un problema. Tra poco ci rincontreremo, e io sarò felice di stare con te. E tutto sarà come una volta, anzi meglio. Lì c’è tutto e si può fare tutto e bene, proprio come facevi tu.
Mi manchi tanto. Mi manca sentirti cantare, quando mi facevi ascoltare le tue novità. O quando ci confidavamo speranze, desideri e quelle cose che pensano tutti ma che non si possono dire. Ti ricordi quando mi portasti a fare un giro all’Idroscalo, sulla tua barca a vela? Era febbraio, faceva un freddo della madonna, e noi eravamo vestiti come Roald Amundsen, l’esploratore, ma almeno lui aveva una tenda rossa.
Quando io arriverò dove sei tu, se Lui me lo permetterà (io ci spero perché non è che abbia fatto tante cazzate), fatti trovare con il pianoforte e la chitarra. So che lì ci sono strumenti della Madonna. E io vorrei cantare, sai? Qui, con tutto quello che succede, mi mancano voglia e occasioni. Già so che faresti un’altra bella canzone, di quelle che fanno piangere come una fontana, anche perché quaggiù, adesso, manca pure l’acqua e un po’ di umidità farebbe bene.
In questi giorni andrò a teatro, Elio (degli Elio e le Storie Tese) parlerà di te e canterà le tue canzoni, lui è bravo e lo spettacolo sarà bello. Al teatro Lirico, dedicato al tuo amico Gaber, si sono dimenticati di te! Non prendertela, sono cose che succedono in questi tempi. Ora penso di averti rotto le balle e allora ti saluto.
Ciao Enzo, un abbraccio forte, e un bacino.
Ci vediamo presto. Saluti.
Renato