Grande Fratello, Paolo Masella svela le dritte degli autori prima della diretta

Da anni il Grande Fratello (in streaming su Mediaset Infinity) è un reality che tiene compagnia e affascina milioni di italiani. Anche se questa nuova edizione “anti-trash” non è partita nel migliore dei modi (parlando di ascolti), si può dire che si sta riprendendo molto bene. Ma c’è una cosa che sicuramente nel corso degli anni tanti telespettatori si saranno chiesti guardano il programma: cosa succede nel confessionale della Casa di Cinecittà? È vero, i concorrenti si sfogano, parlano, piangono, però a quanto pare, verrebbero anche indirizzati dagli autori su cosa dire e non dire. A rivelarlo è stato proprio un concorrente, Paolo Masella, alla nuova arrivata, Greta Rossetti. Ma vediamo tutto nel dettaglio.

Grande Fratello, Paolo Masella rivela a Greta Rossetti cosa dicono gli autori

Si sa, al Grande Fratello, l’unico luogo che i concorrenti hanno per potersi sfogare, parlare e piangere è il famoso e iconico confessionale. Ma non sono del tutto liberi di dire ciò che vogliono perché pare che verrebbero anche imbeccati dagli autori sulle cose da dire e non dire, soprattutto prima della diretta. Secondo quanto riportato da Biccy, a rivelarlo alla nuova arrivata Greta Rossetti è stato il gieffino Paolo Masella, il quale ha esordito subito dicendo che gli autori avrebbero detto espressamente a tutti loro di non chiamare Alfonso Signorini con il nomignolo Alfo:

Ti chiamano in confessionale anche prima della puntata e ti dicono alcune cose, tipo delle dritte. Ti danno delle informazioni e ti aiutano. Tipo di dicono di non chiamare Alfonso Alfo.

Il macellaio romano ha poi proseguito spiegando che con il passare del tempo farà l’abitudine e tutto il resto verrà da sé. Un po’ sorpresa, Greta ha chiesto il motivo di questa cosa ma poi ha capito che potrebbe essere per una questione di rispetto:

Come mai? Forse per una questione di rispetto, visto che in effetti non è bello chiamarlo così in diretta. Comunque, va bene e poi capisco anche il motivo quindi ci sta tutta