La sua voce, le sue canzoni, il suo swing riescono a malapena a colmare il vuoto che la sua scomparsa ha provocato. Stiamo parlando di Pino Daniele. A lui questa sera sabato 4 maggio 2025 Rai 2 dedica la prima serata a 10 anni esatti dalla morte di uno dei re del blues: Pino Daniele – Il Tempo Resterà il docu-film, diretto da Giorgio Verdelli che racconterà molti lati, conosciuti e non, del cantautore attraverso immagini inedite e testimonianze toccanti di chi lo ha vissuto da vicino o ha guardato a lui come una icona della canzone napoletana e non solo.
Un percorso emozionale in cui si intersecano immagini di repertorio, testimonianze e contributi: accanto a Joe Amoruso, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Rino Zurzolo (i musicisti della storica band di “Vaimò” con cui Pino Daniele si riunì nel 2008) troviamo tra gli altri personaggi come Renzo Arbore, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Eric Clapton, Clementino, Roberto Colella, Gaetano Daniele, Enzo Decaro, Maurizio De Giovanni, Francesco De Gregori, Giorgia, Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta, Maldestro, Fiorella Mannoia, Al di Meola, Phil Manzanera, Pat Metheny, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Ron, Vasco Rossi, Sandro Ruotolo, Giuliano Sangiorgi, Daniele Sanzone, Lina Sastri, Alessandro Siani, Corrado Sfogli, Massimo Troisi e Fausta Vetere.
“Pino Daniele – Il Tempo Resterà” è un vero e proprio viaggio – visto dai finestrini di un autobus (ribattezzato Vaimò, come il tour del 1981) – che attraversa i luoghi di Napoli di Pino Daniele, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che lui ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile.
E’ un ritratto inedito del musicista che mette in luce il rapporto intimo e profondo con la città di Napoli e la capacità anche di essere un artista apprezzato a livello internazionale; un ritratto che illustra la vita e gli incontri di un uomo unico, tra “appocundria”, musica e poesia: un nero a metà, un Masaniello, un uomo in blues capace di parlare un linguaggio aperto a tutti. Il docu-film di Giorgio Verdelli è stato riconosciuto come film di interesse culturale nazionale e indicato come Progetto Speciale dal Mibact ed ha riscosso un grande successo in sala, ottenendo il secondo posto assoluto al box office nei tre giorni di programmazione.
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