I diritti umani e le loro violazioni continuano a essere protagonisti anche del terzo appuntamento della nuova serie Il fattore umano (26 luglio) in onda in seconda serata su Rai 3. Questa sera in tv sarà l’Ungheria e la politica di Orban al centro del nuovo reportage dal titolo “Effetto Budapest“.

Il fattore umano (26 luglio) Effetto Budapest

Il fattore umano (26 luglio) Effetto Budapest

Il fattore umano (26 luglio) oggi in tv su Rai 3 e in diretta streaming

Si intitola “Effetto Budapest” l’inchiesta giornalistica di Antonello Savoca e Lorenzo Calanchidi, la terza puntata della nuova serie di reportage Il fattore umano (26 luglio) in onda stasera in tv in seconda serata, alle 23.15 circa, su Rai 3 subito dopo Report. Il programma sarà disponibile come di consueto in modalità streaming online tra i programmi tv di stasera sul portale web RaiPlay.

Il fattore umano (26 luglio): la politica di Orban in Ungheria

Un viaggio nell’Ungheria della democrazia illiberale di Viktor Orban. Questo il tema del terzo reportage del Fattore Umano che questa sera si avvale del volto e della voce dello scrittore e drammaturgo ungherese Andras Forgach. L’Ungheria è al centro da diversi mesi di una diatriba aperta con l’Unione Europea per la continua violazione di alcune direttive sui diritti umano e non solo dalla costruzione della barriera al confine con la Serbia alla pratica dei respingimenti recentemente condannata dalla Corte di giustizia dell’Ue, passando per il controllo dei media e della cultura.

Il fattore umano (26 luglio) stasera in tv su Rai 3 e in diretta streaming

Il fattore umano (26 luglio) stasera in tv su Rai 3 e in diretta streaming

Non ultima la legge anti-lgbt. Lo scorso marzo il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che dichiara i Paesi Ue “zona di libertà” per le persone “Lgbtiq”, ovvero lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer. La risoluzione dell’Unione Europea ha dunque come obiettivo la denuncia di “tutte le forme di violenza e discriminazione fondate sul sesso o sull’orientamento sessuale delle persone”. Eppure al mondo sono in tante le nazioni dove, altro che diritti civili, il concetto di omosessualità è considerato non solo un tabù ma in alcuni paesi un vero e proprio reato. In totale sono ancora circa 70 i Paesi dove essere gay non è solo fonte di discriminazione. È addirittura illegale. Tra questi, insieme alla Russia e alla Polonia c’è proprio l’Ungheria di Orban più volte richiamata dall’UE.

Video Il Fattore Umano: promo puntata di oggi

 

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