La figura del grande Dario Fo, genio indiscusso del teatro italiano e vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997, sarà al centro del documentario trasmesso stasera in tv – 10 marzo – su Rai 3 in prima serata a partire dalle ore 21:20 (streaming su RaiPlay)
L’opera, trasmessa in prima visione assoluta, è firmata dal regista Gianluca Rame, nipote del drammaturgo, e si intitola “Dario Fo: l’ultimo Mistero Buffo”: ecco di cosa parla e tutte le anticipazioni.
Dario Fo: l’ultimo Mistero Buffo su Rai 3, le anticipazioni
Frutto di una collaborazione tra Clipper Media e Luce Cinecittà con Compagnia Teatrale Fo Rame, e realizzata col sostegno di Rai Documentari e con il patrocinio di Fondazione Fo Rame, il documentario gira attorno a un evento inedito della carriera di Dario Fo: l’ultima messa in scena di “Mistero Buffo”, la sua opera teatrale più celebre, avvenuta a Roma il 1 agosto del 2016. Quella serata segnerà l’addio alle scene del Maestro, suo autore e interprete, morto soltanto due mesi dopo, all’età di 90 anni.
La narrazione inizia proprio dal camerino di Dario Fo, nei minuti precedenti a quella che sarà la sua ultima apparizione sul palcoscenico. Da lì, e insieme al drammaturgo, il doc inizia a ripercorrere le tappe epiche di una vita e una carriera straordinaria, in un viaggio caleidoscopico nel tempo e nello spazio, dalla Turchia all’Argentina, in quei luoghi dove le opere potenti e rivoluzionarie di Fo infastidiscono ancora oggi l’establishment con il potere della risata e dello sberleffo. Il racconto dell’arte, poi, si fonde col ricordo di figure familiari che hanno accompagnato l’esistenza dell’artista a partire da Franca Rame, con cui Dario Fo ha fatto coppia fissa sul palco e nella vita, creando un tandem d’amore e genio senza uguali al mondo. Il documentario contiene, inoltre, diverse testimonianze d’epoca, filmati poco conosciuti e interviste a intellettuali, attori e autori, tutti impegnati ad omaggiare Dario Fo, il genio dei misteri buffi, il menestrello che prendeva in giro i potenti e li faceva tremare. Un uomo e un’artista di caratura eccezionale, di cui oggi l’Italia avrebbe ancora bisogno.