Mancano poche ore al calcio d’inizio dei tanto discussi Mondiali in Qatar, un Paese senza tradizione calcistica al centro delle polemiche globali per il mancato rispetto dei diritti umani e per le modalità poco trasparenti con cui si è guadagnato il torneo. Un tema, quest’ultimo, affrontato dal docufilm “Chi ha venduto la Coppa del Mondo?”, trasmesso in prima visione in chiaro sabato 19 novembre in prima serata (ore 21:25, streaming su discovery+).
Firmato dai registi Daniel DiMauro e Morgan Pehme, e frutto di una partnership tra Story Films e Calliope Pictures, l’opera ricostruisce con indagini e documenti inediti le dinamiche opache che hanno guidato i vertici della FIFA all’assegnazione della competizione calcistica più importante al mondo, in pratica venduta al miglior offerente.
Il Qatar ospiterà i Mondiali di calcio dal 20 novembre al 18 dicembre 2022, data della finalissima che assegnerà il titolo di campione del Mondo. Ma come è riuscito un Paese che conta meno di tre milioni di abitanti a conquistare l’organizzazione di un evento tanto importante? Da decenni le assegnazioni dei Mondiali sono sempre accompagnate da voci di corruzione, tangenti, giochi di potere e accordi opachi, ma la bolla è esplosa definitivamente quando l’organizzazione del torneo 2022 è andata al Qatar, una nazione minuscola, in mezzo al deserto, con temperature estive estreme, senza stadi di livello mondiale, una popolazione per lo più indifferente al calcio… e petrol-dollari a fiumi.
Tra intrighi e tangenti, il docufilm mostra i retroscena che spiegano come il maggior evento sportivo al mondo sia stato “venduto” da alcuni alti papaveri del calcio internazionale e di come gli stessi siano stati poi rimossi dai loro ruoli e sottratti alle proprie vite lussuose. Torneremo quindi indietro di dieci anni, nel pieno del regno di Sepp Blatter, l’ex-presidente FIFA che a lungo ha gestito il calcio col piglio del padre-padrone. Un’epoca opaca nella quale i vertici della FIFA si sono fatti tentare da un giro perverso di soldi, potere e corruzione. Oltre a Blatter, i discutibili protagonisti della storia sono Chuck Blazer, un personaggio di spicco del calcio USA, e l’affarista qatariota Mohamed Bin Hammam. Tra le testimonianze ospitate nel documantrario, anche quella di un informatore del team della gara di assegnazione del Qatar, dell’ex capo ufficio stampa di Blatter, grandi nomi del calcio internazionale – tra cui l’ex stella tedesca Jurgen Klinsmann e l’americano Landon Donovan – e lo stesso Sepp Blatter.
La prima parte segue le investigazioni di Heidi Blake e Jonathan Calvert, due reporter del Sunday Times, gli autori dell’indagine e dello scoop del secolo che ha smascherato la corruzione dilagante nel cuore della FIFA. La seconda parte, invece, si concentra sugli investigatori di FBI e IRS (Internal Revenue Service, agenzia del Fisco del Ministero del Tesoro USA), impegnati a esporre i comportamenti in seno a una struttura che i suoi stessi componenti hanno paragonato a un’organizzazione criminale vera e propria.
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