Stasera giovedì 20 luglio, in prima serata su Rai 3, Giuseppe Fiorello vestirà nuovamente i panni di Francesco Baracca nel docufilm “I cacciatori del cielo”. Baracca è stato un personaggio realmente esistito: fu infatti un pilota famoso per le sue gesta eroiche durante la Prima Guerra Mondiale. Scopriamo la sua storia vera e perché è considerato il più grande aviatore della storia italiana.
Nato a Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna, il 9 maggio 1888, Baracca si appassionò al volo fin da giovanissimo. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, decise di arruolarsi nell’aviazione italiana e si distinse immediatamente per il suo coraggio e la sua capacità di volare con sprezzo del pericolo. Nel 1916, all’età di 28 anni, fu assegnato alla 91ª Squadriglia, dove cominciò a guadagnarsi la fama di asso dei cieli, utilizzando come simbolo distintivo un cavallino rampante, ispirato al distintivo della squadra di cavalleria in cui aveva prestato servizio durante il militare.
Francesco Baracca partecipò a numerose missioni di combattimento e riuscì ad abbattere 34 velivoli nemici, il numero più alto mai raggiunto da un aviatore dell’Aeronautica italiana. La sua abilità come pilota gli valse numerose onorificenze, tra cui la medaglia d’oro al valor militare. Il 19 giugno 1918, Baracca fu colpito da un proiettile austriaco nel corso di un combattimento aereo sopra il Piave. Il suo velivolo, danneggiato pesantemente, si schiantò al suolo e il pilota morì sul colpo. Aveva appena compiuto 30 anni.
Dopo la sua morte, il suddetto distintivo del cavallino rampante divenne il simbolo ufficiale della aviazione italiana. Quel logo fu in seguito adottato anche dalla casa automobilistica Ferrari, fondata dal pilota Enzo Ferrari, che era stato amico di Francesco Baracca durante la Guerra Guerra e che aveva deciso di omaggiarlo utilizzando il suo simbolo personale per la sua azienda, poi diventata un’eccellenza italiana nel mondo.
Giuseppe Fiorello sarà il primo attore ad interpretare l’asso dei cieli Francesco Baracca, la cui storia viene per la prima volta narrata su pellicola. Coloro che vorranno saperne di più sull’asso italiano che fece tremare gli austriaci nella Prima guerra Mondiale dovranno sintonizzarsi stasera – mercoledì 29 marzo – su Rai 1 alle ore 21:20 per seguire il docufilm in prima visione “I cacciatori del cielo”.
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